Non abbiamo abbastanza paura by Vittorio Feltri

Non abbiamo abbastanza paura by Vittorio Feltri

autore:Vittorio Feltri [Feltri, Vittorio]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852065002
editore: Mondadori
pubblicato: 2017-10-15T16:00:00+00:00


La sharia, al pari della jurisprudentia romana, è dunque divinarum atque humanarum rerum notitia: in soldoni, si occupa di cose divine e umane, copre tutti gli aspetti della vita religiosa, sociale, politica ed economica del musulmano. Ingloba tutta la sfera del diritto di famiglia, delle successioni e della proprietà. Essa va esportata, così come Bush voleva esportare la democrazia. Siccome è di origine divina, le sue norme sono inalterabili. Se sono inalterabili, ovvio che non c’è compromesso che tenga per un islamico. Se c’è, rientra nella «dissimulazione», che è il permesso divino di dire balle a fin di bene, cioè di propagazione della sharia.

Come risponde l’Occidente a questa tentata invasione? Nel febbraio 2007 l’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, ha candidamente affermato che l’applicazione di alcuni dettami della sharia in Gran Bretagna «è inevitabile» e che, in ogni caso, non ci sarebbe alcun male. Fu elogiato come progressista. Chi dice sia un pastore pirlotto, bravo a consegnare il suo gregge al lupo, passa per islamofobo razzista. Si pensi che, secondo la cultura europeista, è islamofobia, cioè razzismo contro l’islam, parlare di «terrorismo islamico» o anche di «terrorismo a matrice islamica». Lo ha scritto in una sua rubrica Piero Ostellino. Non ci credevo. Ho fatto una ricerca: aveva ragione. Sta in un documento ufficiale presentato da Gijs de Vries, addirittura delegato antiterrorismo della Commissione europea, in cui si invitavano i governi dell’Unione a sostituire ovunque l’espressione «terrorismo islamico» con «terrorismo che invoca abusivamente il nome dell’islam», e a cancellare l’uso dei termini «jihad», «islamista» e «fondamentalista islamico». «Coglione» si può dire, o è «coglionofobia»?

La sharia viene definita la fonte principale del diritto nelle costituzioni di: Egitto (articolo 2), Siria (articolo 3), Kuwait (articolo 2), Qatar (articolo 1), Bahrein (articolo 2), Emirati Arabi Uniti (articolo 7), Yemen (articolo 3), Sudan (articolo 9), Somalia (articolo 50), Arabia Saudita e Oman non la inseriscono in Costituzione perché semplicemente la sharia coincide con la Costituzione che è il Corano, una sorta di Costituzione del Paese.

A dispetto della formale condanna del fondamentalismo, in tutti i Paesi a maggioranza islamica è in atto una reislamizzazione galoppante. In Turchia ormai è un fatto. In Pakistan pure. In Egitto vedremo se al-Sisi manterrà i propositi. In precedenza il tentativo di riformare l’articolo 2 della Costituzione, che prevede l’islam come religione di Stato, era fallito dietro pressione dei gruppi parlamentari legati ai Fratelli musulmani, ora fuorilegge. Questo movimento ha radici ben salde in Europa e di sicuro ha esultato alle parole dell’arcivescovo di Canterbury e sette mesi dopo, all’approvazione delle sentenze di tribunali sharaitici per le questioni matrimoniali e finanziarie, sempre in Gran Bretagna.

Esempi di diritto islamico? Il diritto familiare abbiamo visto in che cosa consiste: la donna non ha diritti. Poligamia (in nessun codice di Paese con maggioranza musulmana è vietata, a eccezione della Tunisia). Picchiare la donna è legittimo. In ogni caso, essa è tenuta a essere «a disposizione» del marito. Divorzio su semplice richiesta del maschio di casa. In caso di adulterio? Per la donna, lapidazione. Il Corano (IV, 15) dice: «Rinchiudete le colpevoli in casa finché le colga la morte».



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